Oggi è stato dichiarato Servo di Dio Padre Giacomo Viale.
Nato ad Airole in provincia di Imperia, in un piccolo centro della diocesi di Ventimiglia – San Remo il 27 febbraio del 1830 da Alessandro e da Caterina Viale. Le sue origini sono molto umili e povere. Gracile alla nascita è subito battezzato Carlo, Antonio, Serafino. Con quest’ultimo nome sarà chiamato dai suoi abitualmente sino alla prima professione religiosa, che avvenne il 29 agosto del 1847, nel convento dei frati minori di Oregina, colle ad ovest di Genova. Gli anni della sua giovinezza sono stati paragonati dal suo primo biografo, il barnabita padre Eufrasio Spreafico al «nascondimento della casa di Nazareth».
Il 4 febbraio del 1863 padre Giacomo, soprannominato «u fratin» per il tratto esile del suo corpo, raggiunge Bordighera e sale nella città alta nella parrocchia di Santa Maria Maddalena, di cui è stato nominato Economo. Sei anni dopo il beato Tommaso Reggio lo elesse parroco a tutti gli effetti. Iniziando il ministero commentò il vangelo del Buon Pastore: «Io ravviso in queste parole di Gesù Cristo un’immagine di ciò che dev’essere un Ministro di Dio, un pastore di anime, cui incombe per istretto dovere di farsi forma del gregge, mostrandosi a tutti modello di virtù, ed esporre a somiglianza del Divin Maestro la sua vita pel bene delle sue pecorelle».
La sua attività instancabile nasceva dalla sua preghiera notturna, in ginocchio davanti al tabernacolo, che fondava le opere di carità che riuscì a compiere. Mise totalmente a nuovo la chiesa parrocchiale fatiscente, costruì la casa canonica, restaurò l’antico santuario di Sant’Ampelio, fece progettare dall’architetto Charles Garnier e realizzò la Chiesa di Borgo Marina, ora Parrocchia dell’Immacolata Concezione. Alla Vergine, di cui era devotissimo, innalzò, nel 1904, anche un devoto Santuario sulla collina di Montenero. Fece inoltre restaurare la Cappella della Madonna della Ruota.
Nel 1894 aprì la Casa di Provvidenza, il futuro Ospedale Civico; fondò un asilo notturno e l’opera della refezione quotidiana per i poveri e con l’Ospizio di S. Giuseppe, assicurò un porto sicuro agli anziani soli. Gettò le basi dell’Orfanotrofio, che fu aperto due anni dopo la sua morte, in esecuzione del suo testamento spirituale.
Mori in concetto di santità il 16 aprile del 1912, all’età di 82 anni.
Ferruccio Bortolotto
Bordighera, 8 luglio 2016