A Sanremo, il giorno 30 giugno, alle ore 10, memoria liturgica di San Basilide, protettore della Polizia Penitenziaria, nella cattedrale di San Siro, è stata celebrata da don Alessandro Bertone, Cappellano della Casa Circondariale, la Santa Messa.
Hanno concelebrato Don Marco De Francesco, responsabile Caritas dei volontari nel carcere e Don Fabrizio Gatta, vice parroco.
Erano presenti: il direttore della casa circondariale di Sanremo, il Sindaco, di Sanremo, molte altre personalità, tutti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, gli agenti della polizia penitenziaria, i familiari e gli educatori dell’istituto.
Ha accompagnato la Santa messa il coro delle volontarie della casa circondariale di Sanremo, organista Sueli Fornoni.
Don Alessandro è succeduto a don Alessio Antonelli, cappellano per diversi anni di laborioso servizio.
Nell’omelia ha toccato temi profondi, rivolti in modo particolare alla Polizia Penitenziaria, si riportano alcuni passaggi:
….“la prima lettera di San Giovanni ci richiama all’amore, diceva solo coloro che amano sono figli di Dio, ed il Vangelo ci richiama a quello che è l’amore per il cristiano, amare Dio ed amare il prossimo, il segno della fede cristiana è il segno dell’unità.
Nel Vangelo di oggi Gesù ci dice: “chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà”.
Chi ama se stesso si perderà, noi siamo chiamati a vivere questo tipo di amore. Don Oreste Benzi diceva: “i carcerati sono un bene che manca alla società”, vuole dire che queste persone che noi serviamo non sono chiamati a restare nella loro situazione, ma chiamati a cambiare, a trasformarsi. Il cambiamento deve partire da noi, a seguire la Croce di Cristo, cambiando il nostro cuore. Se pensiamo che chi abbiamo di fronte non potrà mai cambiare, non potremo svolgere in modo completo il nostro servizio. Il lavoro che voi svolgete non è solo un lavoro, ma una missione a cui Dio vi ha chiamato, vi ha scelto per stare a servizio di un altro, di un altro più debole. Chiedo a Dio la grazia che possiate scoprire la vocazione all’interno del vostro Istituto, vorrei essere anche io insieme a voi, per tanti anni. Spero che possa essere un cammino per poter rinnovare totalmente il nostro modo di servire i fratelli che abbiamo nell’Istituto, come uomini e donne che hanno bisogno di noi per cambiare e trasfigurare la loro esistenza.”
Una volontaria, Valeria Coghi
Ultime dal carcere
I volontari, dopo il fermo dovuto alla pandemia, hanno potuto da qualche mese riprendere il loro servizio che comprende la distribuzione del vestiario e dei prodotti per l’igiene personale alle persone nullatenenti, l’animazione della messa tramite il coro, un corso di chitarra oltre a un incontro settimanale per l’approfondimento della Bibbia.
Nel caso ci fosse qualcuno che volesse dedicare un po’ del proprio tempo ai fratelli detenuti, può scrivere una mail a don.mdefra@gmail.com.
Don Marco de Francesco