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Cultura

Percorso e Amore per la Vita

18 Dicembre 2017

Un apprezzato insieme di conferenza e testimonianza è stato offerto martedì 12 novembre in villa Santa Giovanna d’Arco ai partecipanti della terza serata del ciclo mensile di conferenze culturali “PerCorso” organizzato dall’ufficio comunicazioni sociali. Prendendo spunto dal testo della lettera a Diogneto e con il desiderio di affrontare i temi più attuali per l’agire sociale e politico del cristiano si sono infatti alternati Valter Boero, del Movimento per la Vita di Torino, per l’approccio culturale e Francesco Vassallo, padre di famiglia e responsabile del banco alimentare di Imperia, che ha regalato un la sua esperienza di casa famiglia.

Il tema dell’incontro è stato: come uscire dalla logica dell’aborto e dell’eutanasia. La serata ha preso spunto dal video con il discorso di Madre Teresa in occasione del premio Nobel per la pace assegnatole, ricordando il coraggio della grande santa della carità della nostra epoca che in quel contesto laico ha osato denunciare la vera e grande povertà morale delle nazione che hanno approvato legalmente il dramma sociale dell’aborto. E sulla linea dell’esempio di Madre Teresa, dove la forza della testimonianza di vita che da valore alle parole è stato incentrato l’intervento di Boero che ha ricordato come anche per lui sia stato determinante l’incontro con testimoni autorevoli di un centro di aiuto alla vita per scoprire la grandezza di una esistenza donata alla causa della vita. “E dobbiamo essere orgogliosi di combattere per la vita sul fondamento di Gesù, senza nasconderci dietro discorsi troppo laici e accomodanti per paura di turbare le sensibilità del secolo, perchè la posta in gioco è troppo importante” – ha sottolineato il relatore – “e sono i numeri a darci la drammaticità di questa tragedia che è l’aborto: sei milioni di morti solo in Italia”.

Non sono quindi le parole la prima testimonianza a favore della vita. “Esse sono già inquinate dall’ideologia contraria ad essa infatti – perchè parlano di tutela e di volontarietà quando non esiste alcuna protezione e ci sono forti pressioni sulle donne e le ragazze perchè accettino l’interruzione di gravidanza”. E’ l’impegno convinto che convince gli altri, è il nostro saperci spendere a favore della vita che dimostra l’importanza dell’azione sociale cristiana e della bellezza stessa dell’esistenza: con i centri di aiuto alla vita che sono dei veri e propri pronto soccorso capaci di intervenire in qualunque momento per far sì che nessuna richiesta di aiuto sia lasciata inascoltata.

Il secondo intervento, con la testimonianza di Vassallo è stata la conferma di quando sostenuto con entusiasmo e convinzione da Boero: ed è stato molto apprezzato ascoltare la storia appassionata di chi ha scelto di aprire la propria famiglia naturale all’accoglienza di chi una vita ha rischiato di non averla perchè rifiutato fin dalla nascita. “L’ospitalità è senza misura e senza calcolo, come è stato per Maria, che ha accolto la preferenza della vita nella sua esistenza – ha letto Vassallo citando don Giussani – ed è il sentimento che è nato in me e in mia moglie proprio nel momento in cui ci sentivamo arrivati per aver creato con l’arrivo di nostro figlio una famiglia nostra.

Siamo stati felicemente sconvolti dalla gratuità con cui abbiamo visto in tre case famiglie accogliere chi aveva bisogno di tutto. Abbiamo capito che se fossimo stati capaci di amarci tra di noi, e aprendoci agli altri, con lo stesso entusiasmo e gioia con cui vedevamo vivere in queste realtà di amore, avremmo dato davvero significato alla nostra vita.” La famiglia Vassallo oggi è composta di nove persone: sei di esse sono figli che sono stati accolti nella loro, casa famiglia.

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