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Sacerdoti

Preti giovani a Sarajevo

28 Agosto 2017

Ieri mattina sono partiti 12 tra sacerdoti e diaconi prossimi all’ordinazione, insieme al vescovo Suetta, alla volta della Bosnia–Erzegovina per l’inizio di un nuovo anno formativo, per quanto concerne il gruppo dei «preti giovani» con meno di 10 anni di ordinazione sacerdotale. Saranno alcuni giorni dove scopriranno la terra bosniaca sia a livello religioso sia della cultura e tradizione locale. Don Nuccio Garibaldi, novello sacerdote ritiene che «questa vacanza sarà un’ulteriore esperienza per vivere e cementare il legame tra i giovani sacerdoti per contribuire, insieme a tutto il presbiterio diocesano, a dare quell’immagine di fraternità che, secondo le parole stesse di Gesù, è il segno distintivo dei cristiani».

Un tempo importante sarà dedicato alla visita della città di Sarajevo, capitale e principale centro economico e culturale della Bosnia–Erzegovina, dove l’oriente e l’occidente si incontrano. Sarajevo è famosa per essere la città delle tre religioni monoteiste, il suo soprannome infatti è «La Gerusalemme dei Balcani». Don Alessandro Bertone, diacono prossimo all’ordinazione sacerdotale, ricorda il suo primo incontro con la terra bosnica: «Sono stato a Sarajevo nel 2005, all’età di 20 anni, per vivere un periodo di servizio con alcuni ragazzi di un orfanotrofio. Tornare ora, dopo più di 10 anni, ravviva in me un senso di gioia e di gratitudine per le opere che il Signore Gesù ha compiuto nella mia storia. La proposta di una «vacanza» insieme con i giovani ordinati è venuta direttamente dal nostro Vescovo. Mi sembra bello vedere la costante attenzione e amorevolezza che monsignor Suetta ha verso di noi, verso il nostro cammino di conversione e di santificazione, e il suo desiderio di camminare con noi». Questi giorni a Sarajevo saranno anche un tempo prezioso per conoscere le relazioni della Chiesa cattolica sia con le istituzioni civili sia con le altre religioni presenti sul territorio e a tal proposito i giovani preti incontreranno oltre ai vescovi di Sarajevo e Mostar anche il nunzio apostolico Luigi Pezzuto che illustrerà i rapporti della Santa Sede con la terra bosniaca. Don Emanuele Longo, ordinato nel 2011 e pertanto uno dei sacerdoti «anziani fra i preti giovani» vede questo tempo di comunione sacerdotale come fondamentale per l’aderenza al pastore diocesano: «Sarà una occasione speciale per sperimentare la forza dell’unico presbiterio con il vescovo e per vivere, oltre alla giusta distensione del riposo, un momento di conoscenza più intima e spirituale. Le parole del Maestro: «Iam non dicam vos servos sed amicos» cantate anche in un responsorio nella liturgia ricorda lo stile che Gesù Cristo ha voluto dare ai discepoli: non quello di schiavi a servizio di un padrone, ma quello di amici chiamati ad offrire la loro vita per amore. I giorni che passeremo insieme, ci offriranno l’occasione di alimentare questa amicizia soprannaturale con il vescovo e fra di noi nella comunione dell’unico Spirito».

Questo tempo di svago, amicizia e preghiera diventa slancio missionario e nutrimento essenziale perché tra i sacerdoti si fortifichi l’unità e possano con maggior entusiasmo annunciare la bellezza del vangelo nella terra diocesana, proprio come emerge dalle parole di don Valerio Vacca: «Spero che sia solo l’inizio di un bel cammino di fraternità. Mi piacerebbe condividere sul serio la mia vita, e che gli altri facessero lo stesso, senza temere il giudizio».

Claudio Luigi Fasulo

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