Sono ripresi lunedì 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, gli incontri di formazione per il clero più giovane della diocesi guidati dal vescovo Antonio Suetta. L’appuntamento è iniziato con la celebrazione della santa messa nella cappella dell’episcopio.
E’ proprio alla figura del santo d’Assisi che il vescovo ha affidato il cammino dei giovani sacerdoti. ”Riprendiamo il cammino dei nostri lunedì settimanali della formazione permanente accogliendo coloro che sono stati ordinati in questi giorni cominciando già ad incontrare anche coloro che presto lo saranno” è stato il saluto di Suetta all’inizio dell’omelia. “Provvidenzialmente il calendario ci fa riprendere il percorso in questa festa di San Francesco d’Assisi dove possiamo meditare su quell’atteggiamento che ci ha appena suggerito il vangelo indicandoci come il Poverello abbia reso la minorità un “marchio” della della sua sequela di Gesù, voluta per sé e per i suoi frati la minorità.”
Si avverte la necessità che ogni cristiano, e in maniera particolare ogni sacerdote, custodisca un cuore di bambino che non indica un riferimento ai limiti che sono della immaturità dei bambini: ma una capacità di fiducia di consegna che è tipico di chi è piccolo. “E’ questa una necessità per la nostra vita di consacrazione e per il nostro ministero.” ha continuato il vescovo affidando inoltre ai preti giovani il semplice compito a casa di tornare nei giorni successivi a rileggere il testamento di Francesco per gustare e riscoprire come in filigrana ci sia un’insistenza sulla fraternità da vedere anche come criterio di questo ciclo di incontri.
“Lo scopo del nostro ritrovarci è certamente la formazione permanente, ma va inteso che questa non può limitarsi solo ad approfondire alcune tematiche o a consegnare dei contenuti. Tutto questo è importante ma, a mio parere, non è prevalente.”
E l’occasione di incontro iniziale è diventata quindi la traccia conduttrice per il lavoro a seguire nelle indicazioni di Suetta: “L’aspetto che desidero sia prevalente è di rimarcare che questi incontri sono fatti per allenarci nella fraternità. Noi dobbiamo essere convinti che siamo unici, ma non che siamo gli unici.”
Foto Cav. Silvio Astini