15 marzo 2022. Per molti questa data non ha importanza, ma per tutti coloro che hanno vissuto, frequentato o aiutato l’ex Convento dei Domenicani di Taggia ha un grande significato: è la data che ha segnato l’inizio dell’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina.
In questi cinque mesi si è registrata una sempre più crescente disponibilità di molti a sostenere i nostri amici ucraini con aiuti alimentari, offerte, relazioni d’amicizia, servizi di trasporto, donazioni di medicinali e tanta preghiera da parte delle comunità parrocchiali e dei gruppi della Diocesi.
Il Centro, nato come luogo di prima accoglienza per concorrere al difficile compito della Prefettura e della Questura, ha preso vita in brevissimo tempo nei primi giorni di marzo quando la necessità di accogliere si è fatta pressante e il nostro Vescovo ha trovato un luogo idoneo per dare una temporanea, ma dignitosa ospitalità.
Tutti gli aiuti, gli eventi e le attività che si sono susseguiti all’interno del Convento trovano il loro senso più profondo nel desiderio di dare gloria a Dio servendo l’uomo e riconoscendo in queste persone Cristo stesso che ha bussato alle nostre porte chiedendoci di accoglierlo.
La Provvidenza, fattasi presente nella tanta disponibilità che in tanti hanno dato, non è mai mancata, non manca e, sicuramente, non mancherà. I nostri amici ucraini hanno sempre avuto tutto e anche di più: il centuplo.
Molti di loro, spinti anche dal desiderio di integrarsi nel territorio e grazie alle conoscenze fatte in questi mesi, sono riusciti a trovare lavoro in riviera, altri in smart working con i propri datori di lavoro ucraini, e tutti sono riusciti a richiedere ed ottenere quanto lo Stato ha loro destinato per la situazione emergenziale.
Per sostenere un pieno recupero della propria autonoma, intimità e quotidianità, condizioni che il Centro, per la sua conformazione e per il suo fine, non può garantire, se non parzialmente, si è ritenuto opportuno accompagnare gli ospiti ucraini accolti verso una nuova tappa della loro vita: da metà luglio è stato loro comunicato che a fine settembre il Centro concluderà il suo servizio e sono stati invitati a cercare, sempre con la collaborazione della Caritas e di altre organizzazioni di volontariato, altre migliori situazioni ove poter continuare la loro permanenza in Italia.
Da ottobre anche il Convento tornerà a svolgere il servizio cui è destinato: luogo di spiritualità, catechesi e preghiera.
Ringraziando ancora tutti coloro che in questo tempo sono stati vicini a questa opera di accoglienza e che, in qualche modo, la seguiranno ancora fino alla conclusione dell’emergenza, che tutti speriamo vicina.
Sac. Alessandro Bertone
Vicario Episcopale per la Carità e Missione