Il convegno dei catechisti svoltosi questo fine settimana a Vallecrosia per la diocesi di Ventimiglia – Sanremo non è stato solo un momento di programmazione e un incontro di formazione con la possibilità di confrontarsi insieme.
A rendere particolare questo inizio di anno catechistico è la presentazione e la consegna che il vescovo Antonio Suetta insieme a suor Laura Anastasia, direttrice dell’ufficio catechistico, hanno fatto del progetto che traccia le linee del cammino dell’iniziazione cristiana a cui tutte le comunità da oggi sono tenute a rapportarsi fedelmente nell’elaborazione dei loro percorsi catechistici. Già consegnato per la valutazione ai parroci nei mesi precedenti, in questi due giorni di convegno, esso è stato affidato dal vescovo ai catechisti in modo solenne e ufficiale.
Chiaro è l’obiettivo del progetto (scaricabile dalla prossima settimana anche dal sito diocesano), che riporta nell’introduzione le specifiche del cammino che conduce al battesimo, alla comunione e alla cresima:«L’iniziazione cristiana è l’introduzione e l’accompagnamento di ogni persona all’incontro personale con Cristo all’interno di una comunità cristiana e che si concretizza nella parrocchia. È quindi comprensibile la grande importanza che si deve a questa attività a cui la chiesa è chiamata in quanto «non è una delle tante attività della comunità, ma l’attività che qualifica l’esprimersi proprio del suo essere inviata a generare alla fede e realizzare se stessa come madre».
«Pertanto – si legge ancora nell’introduzione che riprende il magistero ecclesiastico – è compito della Chiesa e delle singole comunità parrocchiali, cercare nella storia di attuare e di adattare tempi e modalità dell’annuncio della Parola di salvezza. Occorre in primo luogo comprendere le istanze di questo momento storico, per coglierne meglio la grazia e insieme affrontarne le sfide».
All’importante premessa seguono nel documento le indicazioni concrete che i parroci ed i catechisti dovranno seguire a partire da questo anno pastorale e con la novità di una duplice scelta di percorso. Infatti si legge ancora nell’introduzione: «In questo progetto vogliamo indicare due possibili itinerari: tradizionale e catecumenale. Nel percorso tradizionale gli itinerari sono in effetti quelli classici, ma ben definiti negli obiettivi e nei riti che ne celebreranno la maturità di comprensione nei bambini e nei ragazzi.
L’anno della seconda elementare rappresenta la fase di prima evangelizzazione. Durante il secondo corso i bambini si accosteranno al sacramento della penitenza, mentre l’anno della quarta elementare è l’anno importante del sacramento dell’Eucaristia. Infine, l’anno della quinta primaria rappresenta l’anno della riflessione, dove si fa esperienza di vita cristiana nella comunità parrocchiale. Gli anni della scuola media sono quelli che preparano il ragazzo a ricevere lo Spirito Santo nell’impegno di testimoniare la fede in Gesù nella chiesa.
Il recupero dell’ispirazione catecumenale si fonda invece sulla lucida constatazione che oggi il contesto sociale e familiare nel quale i ragazzi crescono è spesso povero di esperienze e di segni cristiani. Questa situazione diventa per noi un invito a rivisitare tutto il dispositivo di iniziazione cristiana a partire dalla consapevolezza ritrovata dell’identità evangelizzatrice della Chiesa. Il catecumenato faceva e fa proprio questo, introduce all’intero processo dell’iniziazione cristiana, dai primissimi passi fino alla desiderata, piena e stabile partecipazione alla vita della comunità cristiana.
Similmente, esso apre lo sguardo passando dalla sola catechesi all’intera esperienza di fede ecclesiale, che è fede accolta e professata, celebrata e pregata, vissuta nella condivisione e nel servizio. Per questi motivi può giovare davvero all’annuncio ai bambini e ai ragazzi in un prospettiva educativa di vita cristiana concreta.