Dopo una settimana trascorsa presso la casa di San Giacomo
d’Arbi tra i verdi boschi delle Langhe, i lupetti, bambini e bambine dagli 8 agli 11 anni, che formano il branco Waingunga» del gruppo scout Agesci «Sanremo 2», sono tornati a ca-
sa. Ora i «vecchi lupi», gli animatori del branco, tornano da queste vacanze estive arricchiti da un’esperienza unica e irripetibile, e anche con un po’ di vuoto per non avere accanto i ragazzi che hanno accompagnato.
Le «sestiglie», le squadre dei lupetti, che hanno vissuto insieme momenti associativi speciali, li hanno fatti sentire una famiglia felice ed unita.
Durante i giorni di vacanza sono state proposte diverse attività finalizzate ad una formazione integrale del lupetto, in un progetto educativo che ha toccato tutte le sue dimensioni umane: quella fisica, attraverso attività sportive come l’arrampicata su corda o le staffette; quella spirituale, con la partecipazione alle catechesi sui doni dello Spirito Santo, la «giornata francescana», l’animazione della Messa e i diversi momenti di preghiera; quella intellettuale, nella osservazione e conoscenza della natura, dalle grotte di Bossea alle sorgenti del fiume Belbo; quella manuale con la realizzazione di alcune lampade decorate a mano; ed infine quella relazionale attraverso la verifica quotidiana della giornata e la collaborazione tra i componenti delle sestiglie.
Il tutto inserito all’interno dell’ambientazione del campo «I pirati alla ricerca dei valori perduti», che ha reso l’avventura ancora più divertente ed appassionante.
Il gruppo «Sanremo 2» ha ancora in programma per quest’estate altre attività che vedranno i ragazzi e le ragazze dai dodici ai sedici anni del reparto accamparsi sabato prossimo con le tende canadesi a Bardineto in provincia di Savona. I temi e gli obiettivi più specifici che saranno proposti dai capi reparto ai loro giovani sono: una maggiore partecipazione attiva e propositiva dei singoli perché spesso si riscontra una certa apatia che comincia a prendere sempre più piede in questa fascia d’età. Tutto durante il campo ha l’obiettivo di far sentire i giovani protagonisti dell’avventura della loro vita: la prima sveglia, l’apertura del campo con l’alzabandiera, il fuoco di
bivacco serale, le attività e i momenti comunitari sono un’emozione che i ragazzi e i capi stessi portano nel cuore e che spesso vengono ricordati anni addietro come momenti unici che
difficilmente si possono ritrovare in altri contesti.
Il clan formato dai giovani dai diciassette ai ventuno anni durante la seconda settimana di settembre si incamminerà
lungo i sentieri dell’entroterra sanremese. Esperienze come
queste lasciano una traccia indelebile in ogni scout e lo aiutano a vivere con sempre maggiore fedeltà l’impegno preso
il giorno della sua promessa: fare del proprio meglio per compiere il proprio dovere verso Dio e verso il proprio paese, aiutando il prossimo in ogni circostanza, nell’osservanza della
legge scout. Gli scout sono una proposta educativa all’avanguardia e un po’ controcorrente, in grado di stimolare i giovani sotto diversi punti di vista. Partecipare alla proposta scout
significa mettersi in discussione per conoscere meglio sé stessi, gli altri ed il mondo che ci circonda, individuare le proprie capacità, affinarle, imparare cose nuove, comprendere quali sono i nostri limiti e cercare di superarli per essere persone migliori.