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Cultura Laici Sociale

Si è conclusa la mostra dedicata a Rosario Livatino

21 Gennaio 2025

Grande soddisfazione di pubblico e organizzatori per la mostra “Sub Tutela Dei” dedicata alla memoria del Giudice Rosario Livatino, magistrato siciliano ucciso dalla mafia nel 1990 e beatificato nel 2021.

La mostra, ospitata al forte di Santa Tecla in Sanremo con l’esposizione di testi, immagini, video, e lettere (comprese quelle scritte da uno dei mandanti dell’omicidio e da uno degli esecutori), è stata organizzata in quattro sezioni che omaggiano e ripercorrono la figura di Livatino: “Vita e formazione”, “La professione”, “Martirio e beatificazione”, “L’eredità di Rosario Livatino”.

Rosario Livatino venne ucciso il 21 settembre del 1990 sulla statale Caltanissetta – Agrigento. Proprio il momento della morte è stato riproposto dagli organizzatori attraverso un audio ascoltabile nell’auditorium del Forte.

L’evento è stato organizzato su interessamento della direzione regionale musei nazionali della Liguria e dal Forte, dalla diocesi di Ventimiglia-Sanremo e la Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicali, in collaborazione con l’Associazione Libera e con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Imperia e dell’Ufficio Scolastico Regionale e il contributo di Libera Associazione Forense, Centro Studi Rosario Livatino e Centro Culturale Il Sentiero.

Inaugurata il 10 gennaio alla presenza del Vescovo diocesano Antonio Suetta, del Direttore del Forte di Santa Tecla, Alberto Parodi, del curatore della mostra, l’Avvocato Carlo Torti, del Procuratore capo presso il tribunale di Imperia, Alberto Lari e di Maura Orengo, referente “Libera Imperia”.

I giovani sono stati protagonisti della riuscita iniziativa: in particolare si sono distinti gli studenti delle scuole superiori Liceo Amoretti e Cassini e dell’IIS Colombo di Sanremo per il ruolo di guida offerto ai loro coetanei (per gli under 18 l’ingresso era gratuito) e per gli altri visitatori.

Un prezioso volume in vendita al termine del percorso raccoglieva l’esperienza della mostra offrendo pagine delle agende personali del Giudice Livatino dove si possono leggere i semplici avvenimenti della sua vita intrecciati con le importanti indagini da lui condotte prima di essere ucciso.

Il Beato Livatino Indagava sulla mafia locale siciliana, la Stidda, avversaria dei boss di Corleone, ma anche sulla corruzione negli appalti pubblici. Per dare valore alla sua fede cristiana, vero motore del suo agire e giudicare con assoluta onestà e piena umanità, soleva dire negli incontri pubblici: «Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma quanto siamo stati credibili».

A metà del percorso era recuperabile in video l’indimenticabile discorso della visita di San Giovanni Paolo II che proprio 25 anni fa, il 9 maggio 1993, al termine dell’omelia della messa celebrata nella Valle dei Templi, lanciava un duro anatema contro la mafia, scaturito dal cuore del Papa anche per l’incontro con i famigliari di Livatino.



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