BEATI I PRIMI
“I Primi sono lì perché corrotti e imbroglioni, gli ultimi invece sono tali perché così hanno deciso i Primi”. In questo modo si conclude lo spettacolo “Beati i Primi”, realizzato sabato 7 luglio a Ventimiglia dal Gruppo teatro Caritas Intemelia, un insieme molto ben assemblato di volontari, operatori ma soprattutto amici, persone dalla grande fragilità e dalla smisurata poesia, sotto la direzione di Davide Barella.
Alla manifestazione ha portato il suo saluto il nostro Vescovo Antonio. L’accompagnamento musicale dal vivo è stato curato da docenti e allievi della scuola Musicarte di Camporosso. L’evento è stato realizzato in un luogo carico di emozioni e significati simbolici, le Opere parrocchiali di Sant’Antonio che hanno ospitato migliaia di migranti. A impreziosire il tutto la presenza della celebre Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto e la presentazione del video della canzone “Lacrime nere”, dedicata proprio alle storie dei migranti in transito, opera del coordinatore degli servizi, Christian Papini, e arrangiata da Alberto Tiscia e Fabio Mangolini, anch’egli educatore Caritas.
Lo spettacolo si è ispirato all’”Antologia di Spoon river” di Edgar Lee Masters, portando a riflettere sullo stato delle fasce emarginate e umili in un contesto sociale. Ogni attore ha scelto, per affinità, per simpatia o semplicemente per caso, un personaggio che abitava in un villaggio fantasma. Ha studiato paradigmi comportamentali e caratteristiche peculiari e riscritto un monologo, divenendo esso stesso spirito. Ecco quindi una carrellata di spettri, vestiti in modo adeguato, che rappresentano matti, folli, prostitute, voci fuori dal coro, poveri, incompresi, e dove non arriva la sorte a determinare il destino del singolo, emergono i vizi: la corruzione, l’abuso di potere, la repressione.
Uno spettacolo, insomma, che ha divertito, commosso, toccato corde emotive, ma soprattutto emozionato.
Davide Barella