Diocesi Ventimiglia – Sanremo

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Vocazioni

Veglia Vocazionale, il resoconto.

12 Maggio 2019

Ieri sera alle ore 20,45 nella parrocchia di Santa Maria Maddalena a Bordighera, alla vigilia della 56ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, la Chiesa di Ventimiglia – San Remo si è riunita attorno al suo vescovo, monsignor Antonio Suetta, per pregare per le vocazioni. «Come se vedessero l’invisibile» è stato il tema della veglia, tema tratto dal capitolo centocinquanta dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco e proposto dall’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni della Conferenza episcopale italiana (Cei).

Famiglie, ragazzi e giovani, membri dei movimenti e delle associazioni laicali, i soci del Serra Club, sacerdoti, diaconi e seminaristi, religiosi e religiose hanno partecipato a questo appuntamento diocesano. Una circostanza particolare ha reso ancora più significativa questa veglia: l’ammissione agli ordini sacri di due seminaristi, Ernesto Alberti e Gabriele Bodda. La Chiesa di Ventimiglia – San Remo loda il Signore per la vocazione di questi due giovani ed affida il loro cammino insieme con quello degli altri dieci seminaristi all’intercessione della Vergine Maria e di Sant’Ampelio, di cui si sta svolgendo la novena proprio nella parrocchia di Santa Maria Maddalena, città di cui il santo eremita è patrono e che ha ospitato questo evento così importante.

Papa Francesco, nel suo messaggio per questa giornata ci ricorda che tutti riceviamo, con il Battesimo, «la chiamata alla vita cristiana», che trova poi in ognuno un modo personale di esprimersi, perciò si rende necessario «il coraggio di rischiare per la promessa di Dio»; «nell’incontro con il Signore – approfondisce Francesco – qualcuno può sentire il fascino di una chiamata alla vita consacrata o al sacerdozio ordinato. Si tratta di una scoperta che entusiasma e al tempo stesso spaventa, sentendosi chiamati a diventare «pescatori di uomini» nella barca della Chiesa, attraverso un’offerta totale di sé stessi e l’impegno verso un servizio fedele al Vangelo e ai fratelli.

Questa scelta comporta il rischio di lasciare tutto per seguire il Signore e di consacrarsi completamente a Lui, per diventare collaboratori della sua opera. Tante resistenze interiori possono ostacolare una decisione del
genere, così come in certi contesti molto secolarizzati, in cui sembra
non esserci più posto per Dio e per il Vangelo, ci si può scoraggiare e cadere nella «stanchezza della speranza». Si può affermare che la nostra Chiesa particolare sia «in stato di vocazione» perché identificandosi con tutte le
vocazioni di cui è costituita mette al centro l’importanza della loro cura.

Essa è dunque l’insieme di tutti coloro che, in comunione con il vescovo e fra loro, sono chiamati dal Padre alla sequela di Gesù Cristo secondo i carismi dello Spirito e la comunità del seminario è davvero il cuore
pulsante della nostra comunità diocesana. Il Centro diocesano
vocazioni (Cdv) ha il compito specifico di ridestare in tutte le
realtà e le attività ecclesiali il significato del dono della
vocazione che ogni cristiano riceve il giorno del proprio battesimo.

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