Spettacolo… preghiera… fraternità!
ore 20.00: Recital “Giuseppe il misericordioso” di Pietro Sarubbi
…a seguire… canto della Novena di Natale
… per finire “cioccolata calda in piazza”
PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO DI PIETRO SARUBBI
Perché fare uno spettacolo su San Giuseppe?
Perché con il mio spettacolo vorrei Testimoniare e condividere la Bellezza del lavoro come luogo in cui si
realizza la dignità dell’uomo, del padre di famiglia; Dio sceglie un artigiano, un lavoratore, per affidargli la crescita del Figlio, Dio affida ad uno esperto di lavoro, di sacrifici, del costruire, di docilità, del sapersi mettere al servizio, affida il proprio Figlio, perché quell’artigiano diventi il Custode del Redentore.
Perché proprio io decido di fare uno spettacolo che racconti la vita e la figura di San Giuseppe e perché oggi, Proprio oggi questa figura diventa o meglio ritorna centrale nella mia vita di Cristiano; sono imprevedibilmente partito da Barabba (interpretandolo nel magistrale film THE PASSION con la regia di Mel Gibson), capitatomi per caso o esattamente per generosità dello Spirito
Santo.
Da li comincio a capire e a camminare con le mie gambe e grazie al decennale Cammino di Fede incontro la gigantesca figura di San Pietro, il cui studio e conseguente rappresentazione diventano il mio carnale Centuplo, segno di una immeritata preferenza.
Dopo 3 anni di studi e “immedesimazioni” afferenti al primo Vescovo di Roma, la mia miseria umana si trova a fare i conti con le difficoltà dell’essere padre, dell’essere marito e dell’essere un lavoratore onesto, certo che valga la pena vivere ed essere venuto al mondo solo si riesce a vivere nel Cammino
del Signore…e come fare? E qui mi viene in soccorso la scintilla che scocca in me incontrando “per caso” un testo sulla vita e la figura di San Giuseppe, (ma questo “per caso” è dubbio visto che sto imparando sempre di più che nulla è a caso ed ogni cosa che accade è per me), da qui l’inizio di un nuovo studio a
cui segue un nuovo spettacolo e un nuovo libro, ma soprattutto un nuovo modo di vivere la vita, facendo della Misericordia e del voler bene un mestiere.
San Giuseppe è la più bella figura d’uomo concepibile che il Cristianesimo abbia realizzato.
San Giuseppe era un uomo come tutti gli altri, aveva il peccato originale come me. Pensate che razza di distanza profonda viveva nella vicinanza assoluta che aveva con Maria: è quando si dice che la vocazione alla verginità è un possesso con un distacco dentro, con un dolore dentro, dove tutta la
forza del rapporto amoroso è tutta concentrata e resa visibile nel dolore che c’è dentro, dove ciò che veramente è l’amore si sente, incomincia già: è come un’alba. San Giuseppe ha vissuto come tutti: non c’è una parola sua, non c’è niente, niente: più povera di così una figura non può essere.
Perciò dite sempre un Gloria a San Giuseppe – (Don Giussani, L’attrattiva Gesù, BUR, Milano 1999)